Una canzone di Mahmood e Blanco ci salverà!

Roma – Che onore inaugurare la mia rubrica “1…2…3 Rapido”, parlando di Mahmood e Blanco. Non solo i vincitori del Festival di Sanremo 2022, ma forse i nuovi “eroi” di cui l’Italia non aveva assolutamente bisogno.

Orde di ragazzi e millennials che cantano a squarciagola “Brividi”, portando il teatro Ariston direttamente nelle loro case e sui loro profili social. Impazzano le note di questa canzone su TikTok e Instagram, dove su 200 stories che guardi minimo 190 menzionano tale brano.

Ma sono i tempi moderni: da tempo i giovani preferiscono andare incontro a mode e rockstar preferite, piuttosto che scendere in piazza a manifestare. Eppure sarebbe un’Italia diversa, se ci fossero giovani che sui propri social parlano di disoccupazione giovanile, precariato, lavoro nero, sfruttamento, lotta alla mafia e qualsiasi altro argomento che denuncia il marciume dell’Italietta da Festival di Sanremo.

Invece, come un carrozzone andiamo dietro alle canzonette, ci rimbambiamo davanti la “cinque giorni” di Amadeus e aspettiamo che la “zia” Mara Venier ospiti il nostro cantante preferito nello studio di Domenica In su Rai 1.

In un simile contesto, non ci è può essere futuro. Si evince un fallimento generazionale, discendente dallo snaturamento dei rapporti familiari in casa e aggravato da quella pseudo-disciplina impartita a scuola. Mentre i ragazzi buttano migliaia di euro e battono le mani al loro “cantautore” preferito, contemporaneamente si trovano a studiare in aule fatiscenti e al freddo, perché dentro la loro scuola i termosifoni non hanno mai funzionato nemmeno per sbaglio.

Manca il senso della rivolta e della disobbedienza, ma per il semplice esercizio di far rispettare la propria dignità umana. Oggi siamo l’Europa che va dietro i gessetti colorati, oppure l’Italia si emoziona dietro le canzoncine – puntualmente sempre uguali – di Emma Marrone o Michele Bravi.

Una situazione così disastrosa, che Ana Mena entra nella moda del momento e diventa musa per tenere coppie innamorate… tutto ciò, nel Paese di Mogol, Lucio Battisti, Gino Paoli, Luigi Tenco e tanti altri maestri di leggendaria storia nella musica italiana.

Almeno scegliessero bene i propri idoli, questi ragazzi. Invece d’idolatrare La Rappresentante di Lista su TikTok, si soffermassero sulle parole di rivolta nel testo della canzone: pazienza se sono di Sinistra, almeno provano a svegliare una gioventù da questo vergognoso torpore.

 

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