Il Marforio torna a scrivere: l’associazione rilancia la necessità di dibattito per affrontare e conoscere il mondo nel difficile contesto del 2024.
Nel 2024 è diventato necessario aggiornare il Marforio. Le persone crescono, scoprono nuove verità, nuove virtù e magari anche nuove passioni. Della banda di ragazzini ventenni che s’incontrarono dentro un bar di via Ostiense per mettere in piedi un progetto culturale nel cuore della Destra giovanile romana, oggi troviamo uomini sulla soglia dei 35 anni e che ovviamente hanno maturato una nuova attitudine al mondo.
Il Marforio e il Mondo nel 2024: cosa è cambiato
Come crescono gli elementi di questa associazione, ne cresce automaticamente anche la stessa realtà di cui facciamo parte. In questi ultimi mesi ci siamo presi una lunga pausa: c’è chi ha girato il mondo, chi si è consacrato nel lavoro, chi ha studiato e chi ha voluto osservare l’attuale società dal vetro di un oblò. Il tempo è stato prezioso, non perso, ma ci ha permesso di portare nuove argomentazioni alla nostra realtà.
Anche noi cresciamo e maturiamo
Il progetto Marforio, tra il 2015 e il 2017, voleva raccontare un mondo troppo volte tacciato dalle istituzioni. Era l’associazione che dava fastidio ai volti della politica, che troppi parlamentari volevano censurare perché si proclamava “senza padroni” o referenti. In quasi 10 anni tante cose sono cambiate: qualcuno ha preferito perseguire la strada della verità oggettiva nei fatti, altri hanno deciso di aprirsi a un dialogo con quelle realtà che magari avevano sempre criticato, trovando anche successo in questa strategia.
Qui parliamo però di chi è rimasto sulla barca, in quel vascello dei pirati che gioie e dolori ci ha donato negli ultimi anni. Lo spirito di ribellione e anarchia al mondo non si è sopito, ma piuttosto lo gestiamo con la maturità. Non ci chiudiamo più al dialogo con nessuno, ma a patto di poter portare le nostre idee e rivendicare la nostra identità. Siamo la Jolly Roger nel terreno minato della politica romana e in un palcoscenico sociale dove chiunque vuole dire la propria.
La necessità di ribadire la nostra identità culturale in un mondo di rovine
In un mondo dove politici e pseudo attivisti giocano a spararla più grossa, noi abbiamo deciso di tornare in campo. Abbiamo sentito l’obbligo di ribadire la verità dei fatti al netto dei nostri studi, conoscere altre realtà e dire la nostra sull’evoluzione del costume. Abbiamo sentito la necessità di tornare a creare punti d’incontro e di dibattito, distinguendoci da quelle realtà associative che organizzano eventi per “cantarsela e suonarsela” da soli.
Siamo tornati, in un percorso che già sappiamo non sarà facile. Siamo tornati per parlare dell’Italia in questo 2024, di come siano crollate certe sicurezza e quali altri scenari si preannunciano nel futuro. Un percorso in salita, molto faticoso ma stimolante. Un percorso per ribadire la nostra visione del mondo davanti agli eventi, in un periodo storico che sembra divertirsi nel crearci sempre nuove sorprese, peraltro sempre più spesso non positive.