Roma è a rischio idrogeologico: ecco quali interventi consigliano i geologi in vista del Giubileo per non far allagare la Città Eterna.
Roma è un territorio a rischio esondazioni e smottamenti. Il verdetto sul cataclisma della Capitale non nasce in un tavolo dove si fanno chiacchiere da bar, ma bensì sulle cattedre universitarie di geologi che ci avvertono sullo stato della Città Eterna.
Roma a rischio idrogeologico: la situazione
L’emergenza principale risulta ancora oggi l’emergenza idrogeologica, in un fenomeno che da anni viene discusso nelle sedi del Campidoglio, i Municipi romani toccati dal fenomeno e la Regione Lazio. La problematica non è di poco conto, considerato come gli allagamenti nel tempo abbiano portato alla distruzione di strutture abitative, negozi e nei casi estremi anche alla morte di cittadini.
Parliamo di valanghe di fango che invadono strade e dimore. Non è solamente la drammatica immagine che abbiamo visto recentemente a Padova, oppure nei mesi scorsi all’interno dell’area territoriale dell’Emilia Romagna. A Roma questi episodi sono la dura realtà nelle aree che affacciano lungo i fiumi Tevere e Aniene, con le esondazioni capaci di portare distruzione e disperazione tra i quadranti di Roma Nord e Sud.
I quartieri a rischio idrogeologico
È la storia di quartieri come Ostia Antica, Le Saline, Centro Giano o l’Infernetto, che alla prima pioggia violenta si trovano sotto il fango e centinaia di migliaia di euro di danni. Ma anche di quartieri più nobili, come oggi potrebbero essere i quadranti di Ponte Milvio e Flaminio: basta una semplice pioggia per gettare nel caos l’intero quadrante cittadino.
Le esondazioni, figlie della mancanza d’interventi sui fiumi romani, fanno paura in quasi ogni quadrante della Città. Al territorio del X Municipio, si aggiungono altresì famosi quartieri capitolini come Tor di Quinto, Farnesina, Foro Italico, Acilia, Tiburtina, San Basilio, Rebibbia, Casal de’Pazzi o Monte Sacro.
Lo spreco dei fondi legati al PNRR
Insomma più di metà città a rischio idrogeologico, il tutto alle porte del Giubileo e con la possibilità che una pioggia crei una strage nel vero senso della parola a partire da Dicembre 2024. Eppure tutti i mezzi per mettere in sicurezza Roma ci sarebbero, a cominciare dai famosi fondi del PNRR, che però la nostra Amministrazione ha deciso d’investire in altra maniera (i famosi centri d’accoglienza voluti dal sindaco Roberto Gualtieri).
Il pericolo frane a Roma
Ovviamente, il rischio idrogeologico è solamente un aspetto dei tanti problemi legati alle forti presenze di piogge sulla Capitale. A Roma, soprattutto nell’ultimo mese, hanno fatto penare le notizie legate allo smottamenti dei terreni o le frane. Un problema tangente, che riguarderebbero molteplici zone romane come Monte Mario, il Flaminio, Monteverde, Balduina, Tuscolano, Prenestina, Tiburtina, Palatino, Esquilino, Portuense e Gianicolense.