Foto di Nicoletta Taricani

Memorie, esce il secondo album di Nicoletta Taricani: un omaggio alla fotoreporter Letizia Battaglia

In esclusiva per Il Marforio, intervistiamo la musicista Nicoletta Taricani: presentato il secondo album musicale “Memorie” e dedicato a Letizia Battaglia. 

Foto di Nicoletta Taricani
Nicoletta Taricani ci parla di “Memorie” – Ilmarforio.it

In esclusiva per Il Marforio.it, abbiamo avuto il piacere d’intervistare la cantante Nicoletta Taricani. L’artista vedrà l’uscita del nuovo album “Memorie” nella giornata di domani, lunedì 18 marzo 2024. Ecco cosa vi raccontiamo, a tu per tu con la cantautrice, di questo nuovo progetto musicale.

Parlando di “Memorie” con l’artista: l’intervista a Nicoletta Taricani

Nicoletta Taricani, anzitutto la ringrazio per la disponibilità a concedere un’intervista al nostro blog. Per cominciare: perché “Memorie”?
Buonasera, sono io a ringraziare voi per dedicarmi attenzione e concedermi di farmi conoscere. “Memorie” sono tutti gli avvenimenti accaduti nella Palermo degli anni 70-80, anni difficili e cruenti che non vanno dimenticati. Ci sono persone come Letizia Battaglia che tengono in vita queste “memorie” attraverso la fotografia, sperando che LA memoria collettiva non si impigrisca né ricada negli stessi errori. Io cerco di fare lo stesso con la musica.

Da cosa è stata ispirata nella composizione di questo nuovo lavoro artistico?
La massima ispirazione per questo lavoro è stata Letizia Battaglia.

Che cosa è cambiato dalla precedente esperienza di “In un mare di voci”?
E’ cambiato il mio modo di scrivere, o almeno spero. Ho lavorato tanto sul timbro vocale cercando di mantenerne uno simile in tutto l’album; mentre su “in un mare di voci” ci sono diversi vocalità e colori con cui ho voluto sperimentare. Musicalmente, invece, mi sono lasciata andare un po’ di più. In “Memorie” ci sono delle strutture più aperte per esempio, e ho cercato di creare un’idea di musica che “non potesse finire” , come se volessi lasciare a chi ascolta il compito di continuarla. E poi la take in cui improvviso l’ho registrata con molta più rilassatezza rispetto al precedente album; se non erro ne ho registrate un paio o poco più per poi scegliere la prima.
Una cosa in comune c’è però: entrambi i miei lavori partono da storie vere che io stessa sono andata a prendermi fisicamente, spostandomi in Italia verso le persone che mi interessava intervistare. Se ho bisogno di parlare di qualcosa, io mi devo nutrire di quel luogo, di quelle persone, di quei sapori, profumi, linguaggi…. Che raccontano l’argomento da trattare.

L’ispirazione nata dalla fotoreporter Letizia Battaglia

Il suo ultimo album si è incentrato sulla figura della fotoreporter Letizia Battaglia: cosa l’ha avvicinata a questa figura, qual è stato il rapporto con lei e qual è stato il contributo all’interno del disco?
Letizia Battaglia mi affascina come donna, artista e intellettuale. Amo l’umiltà e la libertà con cui ha parlato di attualità, pur avendo corso molti rischi. 
Ha fotografato donne, carnefici e bambine mettendo sempre davanti loro. Il rispetto verso i suoi protagonisti per me è un esempio importante che riporto nella musica: se tratto una storia vera e la voglio diffondere, non la cambio. Non esiste una ragione per cui io debba modificare una storia, perché nel bene e nel male è perfetta così. 
Con il mio album non solo voglio omaggiare la Battaglia e ringraziarla per quello che ha fatto e ci ha lasciato, ma spero di far arrivare la sua figura anche a chi non la conosce.

Il suo brano “Letizia” è stato inserito su Spotify: cosa ci può dire di questo brano?
E’ il ritratto principale di Letizia che inizio così: nata da una Leica laica. Donna madre e moglie parla al mondo in libertà. Credo di aver riassunto il suo carattere in queste due frasi. In “Letizia” ho voluto inserire quel suono popolare tipico della Sicilia, anzi delle sue strade. E’ un suono che ho nella memoria della mia infanzia, un’infanzia bellissima e libera. Da questo suono popolare si passa poi a uno moderno, perché per me Letizia Battaglia è stato questo: una donna che conosceva benissimo la sua città, le sue tradizioni e la sua storia ma che non ha mai smesso di guardare al futuro, avendo sempre avuto una mentalità aperta che la distingueva.

All’interno dell’album rende omaggio all’artista Claudia Grimaz: com’è venuta a contatto con lei e quale ispirazione ha
portato nella composizione del disco?

Omaggio Claudia Grimaz, purtroppo scomparsa troppo presto, perché se ho creato questo album lo devo anche al Premio Grimaz che ho vinto nel 2023. In questo concorso ho portato un brano della tradizione serba accappella (modalità di esecuzione imposta dal regolamento). Nell’album ho eseguito il pezzo in duo con il batterista Umberto Odone senza dirci troppe cose prima della rec. Ci siamo ascoltati e ci siamo lasciati andare. Purtroppo Claudia Grimaz non l’ho mai conosciuta di persona, ma solo attraverso la sua musica e le persone che oggi parlano di lei come fosse ancora qui con noi. Questo fa di Claudia una grande artista. Immensa. Umile. Ecco, l’umiltà e il rispetto per la musica che lei ha avuto in maniera naturale, e la libertà nella voce che ovviamente ha dietro un grande lavoro quotidiano, sono caratteristiche che ho cercato di inserire in “Memorie”. E per questo le sono grata.

Foto di Letizia Battaglia
La fotoreporter Letizia Battaglia, fonte d’ispirazione nel nuovo disco di Nicoletta Taricani (credits Antimafia Duemila) – Ilmarforio.it

L’arte visuale diventa musica in “Memorie”

Nel suo percorso musicale, coniuga la terra natale siciliana con il territorio dove abita attualmente, il Friuli: cosa significa riportare questa esperienza in musica?
Significa portare entrambe queste terre lontane e vicine nella mio modo di comporre e cantare. In un unico involucro emotivo. Significa per me spostarmi da un posto all’altro senza mai giudicarlo prima, ma lasciandomi la possibilità di stupirmi e incuriosirmi sempre.

Nel 2024, quanto è importante ribadire la musica al femminile nel mondo della musica e lo discografia italiana?
Non mi piace parlare di musica al femminile. Mi piace parlare di musica e basta. Prima di dire “musica al femminile” io mi chiederei piuttosto se quello che faccio è fatto bene e poi scelgo di lavorare con chi non solo rende possibile e comprende le mie idee compositive, ma che porti anche la se stesso/a nel mio lavoro senza doversi adattare. 
E’ molto difficile emergere sia da uomo sia da donna. Per procurarsi un concerto non bastano i video, un bel curriculum e una bella esecuzione ma c’è sempre bisogno che qualcuno ti raccomandi. Questo proprio non mi va giù!

Letizia Battaglia rappresenta un tipo di arte visuale: cosa significa trasformare in musica tutto ciò?
Significa coniugare le forti emozioni e la stima che provo verso Letizia Battaglia con una profonda ricerca sul suo vissuto. Ho preso tutto questo materiale, emotivo e non, e l’ho raccontato attraverso la musica e i testi in italiano, calibrando e pensando bene ad ogni singola parola.

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