Propaganda Live manda un video con il doppiaggio di Elon Musk: nel multimediale viene deriso il ministro delle Infrastrutture italiano Matteo Salvini.
Vedere la puntata di Propaganda Live di venerdì sera, è stato l’emblema dell’insofferenza politica all’interno di questo programma televisivo. E’ stato mandato in onda un siparietto doppiato giocosamente in italiano e legato a una delle molteplici interviste di Elon Musk: nella surreale intervista, uno degli uomini più ricchi del mondo parla di una presunta amicizia con Matteo Salvini, come il ministro italiano emetta flatulenze nei suoi video e un presunto amore omossessuale con lo stesso politico della Lega. Una clip da bambini delle elementari, che mostra cosa è costretto a raccontarsi, o inventarsi, il mondo della Sinistra per ridere delle forze di Governo.
Propaganda Live mette in ridicolo Salvini: tra satira e offesa personale
L’episodio è offensivo e forse ha ben poco della satira. Anzi, la satira è qualcosa di serio e, nell’ironia, prova a denunciare delle precise condizioni sociali o contesti dell’attualità. Qui invece si cade nell’offesa personale, come nel contesto del bulletto a scuola che fa le “vocette” per denigrarti e metterti in cattiva luce. Un atto di bullismo in piena regola quello messo in scena da Makkox, che ben poco ha da spartire con l’arte.
Cosa dovrebbe essere la satira televisiva
La satira dev’essere libera, così come un’artista dev’essere libero di esprimersi su un qualunque palco del mondo, dal televisore al teatro. Ma c’è una leggera linea di confine tra satira e offensa personale, tra comicità e scherno del proprio avversario politico: Propaganda Live rappresenta la dimensione televisiva dove serve mettere alla berlina chi non la pensa come gli autori del programma, in uno stato dove è costretto a essere pesantemente offeso senza nemmeno avere la possibilità di un contradditorio in merito.
Un programma per umiliare Matteo Salvini
Dietro il doppiaggio grottesco di Elon Musk non c’è l’arte satirica di Maurizio Crozza, tantomeno quello spirito legato allo “sfottò” delle istituzioni che vedemmo nell’epoca del Bagaglino. Non c’è nemmeno la grandezza della comicità italiana, magari ad allusioni con grandi artisti come Paolo Villaggio, Alberto Sordi o Totò. Propaganda Live rimane volgarmente un “bar televisivo”, dove quattro amici se la cantano e se la suonano accomunati dal voto “falce e martello” sulla scheda elettorale. Fare televisione intelligente, fortunatamente, è ben altro.
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