Recensione del film cinese “Il mistero scorre sul fiume”. Una serie di omicidi scuote il villaggio di Banpo: riuscirà l’agente Ma Zhe a trovare il responsabile?
Quando meno lo aspettiamo, la Cina sforna un gran film come “Il mistero scorre sul fiume”. In un meccanismo che il cinema del Dragone stava sperimentando da diverso tempo, entriamo nell’anima di un poliziesco dalle trame psicotiche e all’insegna di una narrazione per nulla scontata. Una storia tra la periferia cinese di metà Anni Novanta, dove la Polizia deve fare i conti tra la risoluzione di un intrigato caso di pluriomicidio e le pressioni del Governo che vuole il serial killer consegnato alla giustizia.
La trama de “Il mistero scorre sul fiume”
Siamo nella cittadina rurale di Banpo, ai piedi del fiume Bahe. Proprio su questi argini, si consuma l’uccisione di un’anziana signora coltivatrice di oche. Sul caso è chiamato a indagare Ma Zhe, capo della polizia locale e in odore di promozione agli occhi degli emissari governativi cinesi. Se tutti i tasselli del caso sembrano indirizzare le responsabilità verso un uomo vicino alla donna, definito il “Pazzo”, qualcosa non torna nelle indagini dell’agente Ma Zhe e la sua squadra. A dimostrarlo, il proseguo di omicidi sempre nella zona al margine del fiume.
La centralità di Ma Zhe nella storia
La storia ruota attorno al personaggio di Ma Zhe, capo della polizia nel distretto di Banpo e tra gli agenti più talentuosi a disposizione del Governo cinese. Sulle proprie spalle sente la fiducia dei superiori, in un caso che però non sembra così lineare come aveva provato a pensare in un primo momento. S’innesca un meccanismo dalle tinte poliziesche, ma dove si esplica bene anche la psicologia attorno al personaggio interpretato da Yilong Zhu. Ne nasce una lotta impari per l’investigatore, costretto a trovare il serial killer in una Cina rurale, scarse di tecnologie, le pressioni governative e dei problemi nella sua famiglia.
La psicologia in “Il mistero scorre sul fiume”
Il punto forte del film è la rappresentazione della mente dell’investigatore Ma Zhe, costretto a ricostruire una scena del crimine con pochi mezzi e peraltro antiquati. Gli sviluppi dietro ogni singolo omicidio, diventano una sfida personale per il poliziotto, che gradualmente diventa ossessionato dai fatti di Banpo. All’interno di una periferia cinese in balia della povertà, i rigidi schemi sociali e il lato oscuro accessibile a pochi di una città rurale.
Un film per chi cerca un thriller dalla trama originale
Un film d’autore, quello messo in piedi dal regista Shujun Wei. Non è la classica pellicola per famiglie, ma un prodotto cinematografico di nicchia e che potrebbe stuzzicare la curiosità degli amanti del genere. Proprio in questa direzione potrebbe trovare il potenziale pubblico, ammiccando l’occhio anche alle persone che cercano al cinema la suspense dei film polizieschi e soprattutto i tempi scanditi della follia cinematografica.
Voto sul film: ⭐⭐⭐⭐ 1/2 su 5
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