Un nuovo modo per smaltire le liste d’attesa nella sanità pubblica per le radiografie e le TAC: il progetto presentato dal dottor Giuseppe Conforzi
La sanità pubblica in Italia e nel Lazio è in profonda sofferenza, come ben visibile anche con le prenotazioni degli esami clinici più comuni che spesso slittano a mesi, se non addirittura anni, di distanza. Non solo un problema di macchine inutilizzate o vecchie, ma anche un limite nel personale addetto alla fruizione di quest’importante servizio pubblico. Oggi ci concentriamo sui servizi legati alle radiografie e le TAC, che vedono forti problemi nelle prenotazioni soprattutto per un fattore: le difficoltà nel comunicare un esito clinico di quei determinati controlli ai pazienti.
Le liste d’attesa infinite nella sanità pubblica: l’idea per la Regione Lazio
Uno dei problemi più tangenti nella Regione Lazio, sono proprio i lunghi mesi d’attesa legati a questi controlli radiologici. In queste settimane è stato portato un documento a cura del dottor Giuseppe Conforzi (Coordinatore T.S.R.M dell’Ospedale GB Grassi e attuale docente dell’Università Tor Vergata), con un progetto per smaltire le lunghe liste d’attesa per i controlli di radiologia.
Secondo il docente di Ostia, il problema emergerebbe con i tempi legati agli esiti degli esami radiologici. Ecco perché una soluzione potrebbe avvenire con l’introduzione delle teleradiologia. Tale sistema permetterebbe di creare un organo nelle ASL specifico a questo settore, facendo il referto dei pazienti interessati attraverso il remoto. Grazie alle nuove tecnologie e le risorse disponibili, si può andare incontro alla grande richiesta di questi esami da parte dei cittadini in maniera molto efficiente.
La proposta sul tavolo del presidente Francesco Rocca
La lettera di Conforzi è arrivata già sul tavolo del Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e soprattutto ha visto una trasmissione anche ai vertici dell’ASL Roma 3. Il metodo suggerito da Conforzi, in altre parti d’Italia e in Unione Europea, è già una realtà collaudata e oltretutto efficiente. Tale condizione è dimostrata anche dai dati clinici: un giorno di lavoro in teleradiologia, purtroppo è smaltito dai tecnici e i medici di laboratorio laziali in un mese senza questa tipologia di tecnologia digitale. Una situazione che alleggerirebbe ulteriormente la sanità pubblica italiana, come già peraltro avvenne con l’introduzione della telemedicina per diversi pazienti anziani o con patologie che devono essere monitorate costantemente dal medico di fiducia.
Come vengono dati gli esiti di questi esami nei Paesi più avanzati a livello tecnologico?
Pur se passasse la teleradiologia, il dottor Giuseppe Conforzi parla di un Paese italiano ritardatario sulle tecnologie per gli esiti sugli esami di radiologia. In altri Paesi dell’Unione Europea o negli altri continenti del mondo, i sistemi di teleradiologia sono superati da almeno un paio di anni. Per abbattere le liste d’attesa, oltre all’utilizzo del remoto, gli esiti di tali controlli sono effettuati esclusivamente con l’apporto dell’Intelligenza Artificiale, che riesce a determinare risultati clinici istantanei e con grandissima precisione. Un modo di fare medicina in maniera futuristica, che raccontato in Italia sembra della semplice fantascienza.
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