La Uil segnala le condizioni legate alla Farmacia Territoriale del Cpo di Ostia, tra criticità strutturali e problemi rilevati dai dipendenti della struttura
Non si risolvono i problemi dell’Asl Roma 3 con i nuovi locali della distribuzione farmaci nel CPO di Ostia. Se i locali avevano fatto notizia per inadeguatezza già nei mesi scorsi, con l’inizio del 2025 la musica non sembra cambiata all’interno dell’azienda sanitaria che coordina le operazioni dell’Ospedale Grassi. Una vicenda che, oltre alle segnalazioni dei pazienti e in particolare i mielolesi, oggi vede l’intervento anche di alcune sigle sindacali interne.
Caos alla distribuzione farmaci del CPO di Ostia: la situazione non migliora nel 2025
Il trasferimento della Farmacia Territoriale dell’Ospedale Grassi alla struttura del Centro Paraplegici Ostia “Gennaro di Rosa”, è stato uno degli argomenti più dibattuti negli ultimi mesi all’interno delle scelte portate avanti dall’Asl Roma 3. I nuovi locali trovati su viale Vega sono stati reputati inidonei dal primo minuto di apertura, tra gravi problemi strutturali e all’interno di uno spazio ritenuto inadeguato in primis dagli stessi operatori sanitari.
Un problema per i lavoratori dell’Asl Roma 3
La Farmacia Territoriale non vive solamente in uno spazio piccolo e inadatto all’importante scopo verso i pazienti, ma vede anche problemi coi lavoratori che esercitano servizio sanitario all’interno. Come evidenziano alcune sigle sindacali quali la Uil Fpl Dirigenza Sanitaria Non Medica, il numero dei professionisti per questo locale è inadeguato e in una situazione che, almeno al momento, non sarebbe stata presa adeguatamente in considerazione dall’Asl Roma 3.
Caos alla distribuzione farmaci del CPO di Ostia: la parola dei sindacati
La vicenda è commentata da Paolo Dominici, del Coordinamento regionale Dirigenza Sanitaria Non Medica della Uil Fpl: “La Uil su questo ha rivendicato ed in parte ottenuto specie in estate dovendo ricorrere all’istituzione regionale che a sua volta è intervenuta in aiuto del servizio e dell’utenza disponendo trasferimenti che seppur rivendicati non venivano effettuati. Trasferimenti comunque resi inefficaci al fine per il quale erano stati effettuati quasi a voler fare dispetti al servizio e all’utenza“.
“I problemi da risolvere sono tanti e tutti legati a ciò che la Direzione ha inteso fare e non fare – prosegue nel proprio discorso il sindacalista Paolo Dominici –. Quel servizio così come è oggi è il frutto di disposizioni che la Direzione Strategica e dipartimentale hanno voluto imporre ed è anche il frutto di proposte, progetti, suggerimenti e richieste avanzate dalla Direzione della UOC farmacia territoriale rimaste inascoltate“.
“Siamo pronti come Uil a qualsiasi confronto – conclude –, anche pubblico, con qualsiasi soggetto Istituzionale e potendo supportare quanto qui raccontato con documenti, testimonianze e foto che, malgrado la ricerca del colpevole, inchiodano esclusivamente la direzione strategica alle proprie responsabilità“.