Una profonda buca compare sulla pista ciclabile di Ostia Ponente: la denuncia del coordinatore di Forza Italia in X Municipio di Roma Gianni Galatà
Non finisce la polemica attorno alla pista ciclabile di Ostia, resasi più forte soprattutto dopo l’incidente occorso a un cittadino di 86 anni e avvenuto all’altezza del locale Barkabar. Un nuovo problema sarebbe emerso in questi ultimi giorni, con alcuni residenti del territorio che avrebbero rilevato criticità del percorso all’altezza del quartiere delle Repubbliche Marinare: sulla pista un buco profondo, non segnalato e capace di far cadere i ciclisti che passano.
Nuovi dissesti e criticità sulla pista ciclabile di Ostia
L’episodio si svolge lungo la vecchia pista ciclabile di Ostia, che parte dal porto e si collega alla nuova dopo l’incrocio con via Giuliano da Sangallo. Una profonda voragine è comparsa all’altezza della Casa della Salute del lungomare Paolo Toscanelli, in un tratto urbano a pochi passi dal mare e frequentatissimo dai cittadini. Non solo, infatti, il passaggio di tante biciclette durante le giornate di bel tempo, ma anche tanti pedoni che si avvicinano dalle vie interne del territorio lidense per affacciarsi al mare e magari passare qualche ora sulla sabbia.
La denuncia del gruppo di Forza Italia in X Municipio
A rendere pubblica la denuncia su questo nuovo problema della pista ciclabile, è il coordinatore locale di Forza Italia in X Municipio Gianni Galatà: lo stesso che, ormai da mesi, evidenzia criticità sulle spiagge libere di Ostia Ponente e soprattutto le gravosità emerse all’interno dell’ex stabilimento Faber Village abbandonato. In una zona toccata da bivacchi, atti vandalici e addirittura incendi, anche le condizioni della pista ciclabile lasciano profondamente a desiderare.
In quest’occasione si parla di una buca lungo la pista ciclabile, in un problema che non era stato nemmeno circoscritto con transenne da parte del X Municipio per evitare ulteriori incidenti sul percorso adibito alle biciclette. Nonostante le segnalazioni agli uffici comunali, per diversi giorni i cittadini non hanno visto interventi sul collasso del tappetino, in una situazione che ha scongiurato gravi cadute con la bicicletta solamente per pura casualità.
La riparazione “fai da te” della buca a Ostia
Se mancano risposte dall’Amministrazione del X Municipio e il Comune di Roma, i cittadini s’inventano soluzioni “fai da te” per tutelare la propria incolumità e soprattutto evitare incidenti. Magari a qualche bambino, che potrebbe finirci sfortunatamente con una ruota all’interno del dissesto ed essere disarcionato violentemente dal sellino. Qualcuno la scorsa notte, sapendo i pericoli concreti della situazione, ha tappato in modo rudimentale la buca.
La persona, per ovviare al problema in maniera grossolana, ha riposto sulla buca due sacchi pesanti di colore bianco. Un modo che non risolve la manutenzione del tappetino rosso sulla tratta ciclabile, ma utile quantomeno a non far avvicinare le persone al buco creatosi e soprattutto scongiurare per i prossimi giorni degli incidenti. Tutto a patto, però, che il profondo dissesto – oggi con la circonferenza di qualche centimetro – non tenda a estendersi davanti all’ingresso del Faber Village.
La pista ciclabile da incubo sul territorio di Ostia: parola di Giuseppe Conforzi
Percorrere questa pista ciclabile, a più di qualche cittadino, fa paura. Per quanto sia utile sul piano della mobilità alternativa questo percorso, è evidente come l’Amministrazione locale non sappia curare ed effettuare la corretta manutenzione di tale realtà urbanistica. Come evidenziato dal capogruppo di Fratelli d’Italia in X Municipio Giuseppe Conforzi, il percorso cela svariate insidie e porta i ciclisti a lottare tra dissesti e dune di sabbia alte anche diverse decine di centimetri.
Una situazione ben denunciata dalle immagini e dai video dell’Unione dei Comitati di Ostia e lo stesso consigliere Conforzi, che nelle settimane scorse hanno immortalato come la pista ciclabile davanti al Curvone sia completamente invasa dalla sabbia. Tutto, peraltro, col X Municipio che non è attrezzato con le macchine capaci di risucchiare la sabbia per pulire il tragitto, come invece accade regolarmente in altre città di mare italiane.