Pendolari si oppongono all’aumento dei mezzi pubblici a Roma: prevista una débâcle di Atac e Cotral in vista del Giubileo nella Città Eterna
Se la Regione Lazio prova a contenere l’aumento dei biglietti per i mezzi pubblici a Roma, dalle stanze del Campidoglio sono ancora convinti della bontà di una simile manovra economica per le casse di Atac. Una situazione che, almeno oggi, non sarebbe più giustificata neanche dai bilanci dell’azienda al trasporto pubblico: dopo 4 anni il bilancio della realtà capitolina è tornato in attivo, non richiedendo virtuosismi economici per far respirare le casse di chi gestisce la mobilità pubblica nella Capitale.
Pendolari contro l’aumento del biglietto ATAC a Roma
Ormai è una prova di forza tra il Comune di Roma Capitale e i pendolari, che questa volta ventilano realmente reazioni forti contro il trasporto pubblico capitolino. Le proiezioni dei Comitati Pendolari sono nefaste, in un aumento del biglietto che oggi non è giustificato nei fatti e soprattutto non rispecchia la qualità del servizio offerto dentro la Capitale. Atac affronta un eterno momento di transizione verso una svolta sulla mobilità pubblica nella Città Eterna, con esiti che potrebbero non essere visti nemmeno all’inizio del 2026.
Le criticità della mobilità pubblica nella Capitale
L’attuale servizio di Atac, al pari di Cotral, non giustifica eventuali aumenti del ticket. Non solo i perenni disservizi tra autobus, metro e tram sotto la gestione dell’azienda ai trasporti nella Capitale, ma anche le gravose condizioni in cui viaggiano le due linee ferroviarie sotto la gestione della Regione Lazio: si parla in primis della MetroMare e della Roma-Viterbo, cui famiglie con difficoltà economiche difficilmente “tireranno la cinghia” per rinnovare gli abbonamenti nel prossimo futuro.
La previsione in vista del Giubileo
Come riporta il Comitato Pendolari della Roma-Lido, Atac oggi viene bocciata su diversi punti strategici legati alla fluidità della mobilità pubblica dentro la Capitale. In vista del Giubileo, secondo gli studi dei comitati, si salva solo la voce degli autobus: se era previsto un ampliamento dei percorsi per oltre un milione di km, per l’Anno Santo la crescita potrebbe essere addirittura superiore e rendere i mezzi su gomma in una posizione tale da poter offrire un servizio adeguato durante l’arrivo dei pellegrini nella Città Eterna.
I problemi si trovano sugli altri due asset della mobilità pubblica romana, ovvero i tram e le metropolitane. Dei 121 nuovi mezzi tramviari previsti a Roma, in circolazione saranno messi al massimo solamente due al mese e a partire dalla fine del 2025. Una situazione gravosa e che non farà partire il rinnovamento in vista dell’inizio del Giubileo, coi pellegrini che potrebbero necessitare dell’utilizzo dei mezzi Anni ’40 che ancora circolano per la Città Eterna.
I problemi, come accennato, toccano anche le metropolitane. Escluse le linee sotto la gestione di Cotral e Astral, i maggiori problemi li vive la Metro A, ovvero la principale linea del Centro Storico capitolino e che sarà la più utilizzata dai pellegrini sotto il Giubileo. Secondo le informazioni in possesso dei Comitati Pendolari, la linea – insieme alla B e la C – vedrà in atto la revisione dei treni per tutto il 2025, con la mancanza di mezzi che rallenterà ulteriormente le corse lungo i tragitti metropolitani di Roma. Se ciò non bastasse, oggi rimane il nodo di alcune linee che chiudono alle ore 21 o che non saranno finite per l’inizio del 2025: semmai verranno ultimate, se ne potrebbe parlare per il mese di settembre dell’anno venturo.