I giudici fanno chiarezza sull’autolavaggio di via dell’Appagliatore a Ostia: “La struttura è regolare”. Il Comune di Roma sconfitto due volte in Tribunale
Anni di ricerche sull’autolavaggio di Ostia, con documentazioni che sparivano “magicamente” a ogni richiesta di accesso agli atti. In esclusiva per il Il Marforio.it, siamo riusciti ad avere quelle carte istituzionali che fanno finalmente chiarezza sullo stato della struttura al fianco del Parco Giuseppe Pallotta. Dati probabilmente nascosti dal Comune di Roma Capitale negli ultimi 22 anni, fatti di appelli al giudice, dialoghi col concessionario e soprattutto sorprendenti sconfitte in Tribunale.
L’autolavaggio abbandonato di Ostia è regolare
Era la metà di settembre 2002, quando il gestore dell’attuale spazio su via dell’Appagliatore denuncia l’inizio della propria attività imprenditoriale sulla strada e soprattutto gli uffici di via Claudio (all’ex XIII Municipio di Roma) sulle formalità per avviare l’autolavaggio. Ne passano due anni di quiete tra concessionario e uffici comunali, fino a quando l’Amministrazione lidense prova nel 2005 a far decadere la concessione: la zona dell’Appagliatore sta cambiando urbanisticamente, con l’area dell’autolavaggio che occupa uno spazio del nascente Parco Giuseppe Pallotta.
Le perizie alla struttura
Il consigliere Giuseppe Conforzi (Capogruppo di Fratelli d’Italia nel X Municipio di Roma Capitale) apre un “Vaso di Pandora” attorno all’autolavaggio, venendo in possesso di documentazioni che smentiscono le storie sullo stato di abusività dell’autolavaggio. Il Comune voleva far decadere una concessione pluri-trentennale, in un’attività che aveva mostrato d’investire per la propria struttura su via dell’Appagliatore e mettersi pienamente in regola sul piano degli scarichi fognari.
In merito a ciò, ci sono almeno tre sopralluoghi tecnici effettuati e che hanno evidenziato la piena regolarità della struttura. Il primo nel giugno del 2005, dove un tecnico chiamato dal concessionario compie il collaudo della struttura e non rileva criticità. Il secondo alla fine di luglio 2005, dove anche il Dipartimento X VII U.O. Autorizzazioni Paesaggistiche del Comune di Roma non rileva problematiche. A distanza di 18 anni, due nuove perizie della Polizia Locale di Roma Capitale effettuano ulteriori controlli: si ribadisce la regolarità della struttura e come l’attività sia in stato di cessazione.
Le battaglie in tribunale
Come prevedibile, il concessionario non vuole perdere la propria concessione e soprattutto l’investimento effettuato su Ostia Ponente. Seguiti da un proprio legale, il concessionario vince due volte in Tribunale contro il Comune di Roma Capitale e gli uffici amministrativi: la prima al Tar del Lazio, successivamente poi anche al Consiglio di Stato. In entrambi i casi, i giudici non ritengono valide le questioni legate alla presenza del Parco Giuseppe Pallotta per far decadere la concessione.
La trattativa tra Comune di Roma e concessionario dell’autolavaggio a Ostia
Ne nasce uno , che in 22 anni cambia colori politici nella guida di Ostia e la Città Eterna ma non l’obiettivo sul quartiere dell’Appagliatore: uno sviluppo urbanistico del Parco Giuseppe Pallotta senza l’autolavaggio. Da 19 anni il X Municipio – ex XIII – avrebbe provato a intavolare uno spostamento della struttura in un’altra area comunale, a patto che risponda agli attuali requisiti dell’attuale concessioni.
Secondo le carte in nostro possesso, dal 2005 sarebbe arrivata solo una proposta al concessionario dell’autolavaggio: la vecchia Amministrazione aveva proposto lo spostamento in uno spazio di via della Martinica. Area rifiutata dal gestore dell’autolavaggio, in quanto lo spazio era demaniale – quindi non comunale – e soprattutto non rispecchiava le caratteristiche dell’attuale zona su via dell’Appagliatore. Della seconda proposta effettuata recentemente dal X Municipio di Roma Capitale, come menzionato dalla Giunta del presidente Mario Falconi, al momento non c’è nessuna tracciabilità.