Borseggiatrici fuggono alla stazione di Cavour

Borseggiatrici in azione sulla Metro B: utenti costretti a cacciarle a “male parole” dal vagone

Continua l’azione delle borseggiatrici a Roma: scoperte sul treno della Metro B, pendolari costrette a cacciarle dal mezzo pubblico per difendersi

Sembra non finire mai il fenomeno dei borseggiatori all’interno dei mezzi pubblici romani, questa volta in una storia che ci arriva direttamente dalla linea della Metro B. Anche in quest’occasione, due borseggiatrici avevano provato a fare “cassa” all’interno del treno in direzione di Laurentina, coi viaggiatori che hanno dovuto per l’ennesima volta sventare da soli dei furti ai loro danni e condurre alla porta le giovani ladruncole.

Borseggiatrici cacciate dalla linea della Metro B

La vicenda è stata immortalata in uno degli ultimi video di Simone Carabella, attivista romano e che da settimane sta segnalando il grave problema dei borseggiatori sulle linee metropolitane di Roma. Il fatto in questione si svolge tra le fermate della stazione Termini e Cavour, in un tratto ferroviario battuto ormai da oltre 12 anni dalle ladruncole di etnia rom. Le ragazze sono state neutralizzate, nelle loro intenzioni, grazie alle riprese dei cellulari dello stesso attivista e altri pendolari che viaggiano sul treno insieme a lui.

La reazione delle borseggiatrici

Le ragazze, già note per numerosi video sulle loro azioni criminali in metro, decidono di coprirsi la testa e il volto con i giacchetti. Proprio questa condizione, unita a qualche insulto proveniente dai pendolari, costringe le ragazze ad avvicinarsi all’uscita del mezzo ferroviario e attendere la prima banchina possibile per fuggire: in questo caso quella della fermata Cavour, peraltro punto storico dove le nomadi si riuniscono e organizzano i gruppi di borseggio sulle varie linee autobus e metropolitane romane.

La rabbia dei pendolari della Metro B

Viaggiare sulla Metro B, in questa totale assenza di sicurezza, almeno per gli utenti diventa sempre più complesso. Come spiega una signora anziana che si trova sul treno, che definisce “vili” queste ladruncole pronte ad attaccare anche persone più deboli per l’età avanzata o per uno stato di disabilità. Senza peli sulla lingua un giovane, accompagnato da un amico, che racconta come sia pronto a “venire alle mani” qualora qualcuno gli rubasse un proprio oggetto personale. Tutto ciò ribadendo: «So che tutto ciò è sbagliato, ma lo Stato dovrebbe comprendere come io abbia il diritto di difendermi in assenza di persone addette alla sicurezza».

Non solo la Metro B: viaggiare sui mezzi pubblici è pericoloso

Il problema dei borseggiatori non è un fenomeno legato solamente alla linea B, ma tocca da vicino anche il percorso della Metro A, le linee bus o quelle tramviarie. Le forze dell’ordine, nello stato di sott’organico, non riescono a contenere il fenomeno, in una situazione che però non può essere scaricata sul personale di sicurezza nelle stazioni sotto il servizio dell’Atac. Come mostrano le linee romane, ogni treno è diventato un terreno di contesa per gruppi criminali legati al borseggio.

Gli ultimi video degli utenti stanno evidenziando la devastazione che il gruppo dei latinos, proveniente dal Sud America, si sta portando dietro con i furti violenti in Metro. Non solo la sottrazione di portafogli o telefoni, ma addirittura vittime picchiate selvaggiamente per cedere i propri averi ai ladri. Malviventi che, anche per poche decine di euro o sottrarre un orologio, non si fanno problemi a tirare fuori i coltelli e imprimere tagli sul volto o il collo delle vittime: ferite che, nella maggior parte dei casi, si trasformano in sfregi permanenti e peraltro legati a futili motivi.

A muoversi sono sempre gli stessi soggetti, che almeno per la Metro A si muovono tra la fermata di Ottaviano e quella di San Giovanni. Persone che si sono specializzate a mettere le mani nelle tasche delle vittime durante l’orario di confusione sul treno, raccogliendo anche decine di portafogli in pochi minuti di “lavoro”. Oggetti che, insieme alle carte di credito o i documenti, vengono trovati all’interno degli anfratti o i cestini sulle banchine ferroviarie.

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