Covid-19, anche la Magistratura fa indagini politicizzate? E’ una domanda lecita, soprattutto dopo aver visto la puntata di “Otto e mezzo”, mandata in onda ieri, e soprattutto letto i giornali di questa mattina. Dopo la voce dei no-vax e alcune frange “fuori dal coro” del Centrodestra, ora anche i magistrati pongono degli interrogativi riguardo la giustezza dei lockdown e soprattutto l’alto numero di vittime per Coronavirus in Italia.
Chi cerca la verità sul Covid-19?
Quando parliamo di Covid-19, è bene ribadire come troppi interessi s’intrecciano tra loro: dinamiche geopolitiche, economiche, interessi farmaceutici e soprattutto stabilità di governo nei singoli paesi. Ecco allora come la “verità” sarà difficile da individuare, ma un passo in tal senso va fatto per cominciare, indipendentemente da quello che uscirà. Ecco perché serve accogliere con entusiasmo questa indagine della Magistratura, che almeno proverà delineare responsabilità e logiche che hanno guidato il ministro Roberto Speranza nella gestione della pandemia.
Se oggi il Partito Democratico attacca la Magistratura, vuol dire che qualcosa di grosso rischia di venire all’amo. Dopotutto, risulta poco credibile chi parla di “inchiesta politica”, al pari delle commissioni sull’argomento predisposte dal Parlamento e il Senato della Repubblica. Si evince il blackout ideologico della Sinistra italiana, cui “la Giustizia va bene solo quando attacca Silvio Berlusconi e i suoi compagni nel Centrodestra”.
Quali responsabilità cercare oggi?
C’è la necessità di smarcarsi da certe logiche, coscienti come “Magistratura Democratica rimane sempre amica, anche nelle inchieste più scottanti e compromettenti” (si legga “Il sistema” e “Lobby e logge” di Luca Palamara, con Alessandro Sallusti). Difficilmente capiremo chi ha dato vita al Covid-19 (la famosa storia del laboratorio di Wuhan), tantomeno quali case farmaceutiche e banche hanno guadagnato da questa epidemia sanguinaria. Sarà però lecito trovare responsabilità sull’operato della politica nell’agire sul contenimento della malattia, come valutare l’operato dei medici nelle corsie.
In tal senso, aprire un’indagine sulle terapie utilizzate (i famosi casi dei “polmoni bruciati” dai ventilatori), le strumentazioni sparite anti-Covid 19 (mascherine, ventilatori rotti, vaccini fantasma), la bontà del vaccino di qualsiasi casa farmaceutica, la legittimità istituzionale degli stati d’emergenza imposti in Italia, le numerose morti di anziani tra ospedali e RSA (con conseguente taglio delle pensioni), la responsabilità sulla crisi economica e il fallimento di troppe piccole-medie imprese nello Stivale (per esempio sulla questione dei “mancati ristori”). La giustizia italiana può rispondere a tutto ciò, con responsabili politici che hanno “Nome e Cognome”.
Draghi solo al comando: un banchiere ci traghetterà fuori dal Covid-19?