Volantino sulla libertà di espressione negli Atenei di Direzione Università

Dopo i fatti de La Sapienza, Stato garantisca la libertà di espressione nelle Università

I fatti de La Sapienza parlano chiaro: all’interno delle Università italiana, ci troviamo davanti a una totale deriva democratica. Gruppi legati all’Estrema Sinistra, credono che ogni Ateneo d’Italia sia casa propria, decidendo, in barba a qualsiasi regolamento accademico, chi può fare politica od organizzare convegni all’interno di questi spazi. Eppure l’Università dovrebbe essere un luogo di libertà, di scambio culturale, di dibattito politico, di confronto sulla visione di Paese.

Il condizionale è d’obbligo, poiché oggi ci sono impuniti e “poli esclusi”. Lo facciamo ripartendo da un vecchio titolo di un libro di Piero Ignazi, dove constatava la difficoltà con cui il Movimento Sociale Italiano provava a trovare una legittimità politica all’interno del palcoscenico istituzionale italiano. Perché da sempre, per fare politica in Italia, devi possedere una tessera dell’Anpi ed essere iscritto a qualche partito della Sinistra. Era così nei primi Anni ’70, in una situazione rimasta immutata a 52 anni di distanza, ovvero il 2022.

La visione della Destra Universitaria sui fatti de La Sapienza

Oggi è necessaria non solo una forza di Destra all’interno delle Università italiane, ma anche un gruppo studentesco che si faccia garante di temi legati al confronto all’interno degli Atenei: la libertà di pensiero, l’organizzazione di eventi culturali pronti a far confrontare più punti di vista sugli argomenti, pensare uno spazio dove tutte gli studenti possono esprimere le proprie posizioni politica senza il pericolo di essere aggrediti.

Ribadire, in tre brevi quanto efficaci punti, la differenza tra Noi e l’Estrema Sinistra. Tra noi e chi, usciti dagli scrutini elettorali nelle singole Università, mostra di non avere un seguito sul piano dei voti e le preferenze. Tra noi, aperti sempre al dialogo con qualunque soggetto, e chi predica una fasulla “democrazia” fatta di bavagli e sprangate a chi non la pensa come lui. Una distinzione necessaria e che politicamente non può accettare compromessi, soprattutto in chi riveste ruoli di rappresentanza all’interno dell’Università.

La linea di Direzione Università

In merito, la linea di Direzione Università è: “Cogliendo l’occasione per porgere piena solidarietà ai ragazzi di Azione Universitaria a La Sapienza, segnaliamo ancora una volta come gruppi di Antagonisti provano a dettare legge su chi “possa parlare” o meno all’interno delle Università italiane. Una situazione che ci rigetta, con estrema violenza, nelle dinamiche degli Anni di Piombo, dove per le proprie idee vennero uccisi studenti come Sergio Ramelli o Carlo Falvella”.

Prosegue: “Siamo nel 2022, eppure ancora oggi, gruppi di una certa parte politica, cercano di fermare convegni o manifestazioni di chi non la pensa come loro a colpi di spranga e violenza fisica. L’Università italiana torni a essere un polo di dibattito, di cultura, di confronto politico e soprattutto dove le Istituzioni garantiscono la libertà di pensiero ed espressione a tutti gli Studenti. Inoltre, ribadiamo che come lista studentesca ci poniamo sempre contro ogni forma di violenza, specie poi quando questa diventa un metodo per bloccare la libertà di espressione”.

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