A Ostia è stata spostata la farmacia territoriale dell’ASL Roma 3 al CPO: locale inospitale per i lavoratori e in balia del degrado per gli escrementi di topo
Continuano a far discutere le ultime iniziative dell’ASL Roma 3 a Ostia. Dopo la questione dell’unico chirurgo plastico per le piaghe da decubito, l’ultima vicenda riguarda il trasferimento della farmacia territoriale. La struttura è stata spostata dall’Ospedale Grassi al Centro Paraplegici “Gennaro Di Rosa”, aprendo l’attività ospedaliera in un locale angusto e sporco: i medici hanno trovato insetti, escrementi di topo e soprattutto gravi fatiscenze strutturali.
Farmacia spostata dall’ASL Roma 3 in un locale inospitale di Ostia
Lo spostamento della farmacia nella struttura ospedaliera di viale Vega era atteso da quasi vent’anni. Peccato l’Asl Roma 3 non si sia preoccupata di valutare lo stato oggettivo della nuova area, con gli operatori che hanno trovato un luogo altamente inospitale e soprattutto altamente sconsigliato per i lavori in ambito sanitario. Come hanno immortalato dalle fotografie della UIL FPL, la situazione immortalata in queste ore è fuori da ogni logica.
Spazio in balia del degrado
Nonostante si trovi all’interno di un importante centro sanitario del territorio lidense, il locale della nuova farmacia è altamente compromesso. Non pulito da diversi mesi, solo pochi giorni fa un operaio ha ricominciato a tinteggiare la camera: lavori di ristrutturazione andati avanti nonostante l’attività degli operatori sanitari, che anche in queste ore stanno riponendo farmaci e scatole nell’area dello spazio farmaceutico.
Rinvenuti escrementi e perdite d’acqua
La situazione è gravosa, considerato come i limiti strutturali non sono l’unico “capitolo amaro” del nuovo locale. Gli operatori della farmacia devono lavorare in un luogo sporco, coi topi che hanno nidificato nello spazio e lasciato escrementi all’interno della stanza. Se ciò non bastasse, la zona sarebbe anche a rischio allagamento: con il recente maltempo, il pavimento si è allagato e ha bagnato le scatole di medicinali presenti nella camera. Una situazione profondamente disagiante per i lavoratori, costretti a operare in un luogo estremo per le condizioni igieniche e le criticità strutturali.