Oggi, 25 Aprile 2024, si festeggia la Liberazione dell’Italia dal Nazifascismo: ma il Bel Paese attualmente si può ritenere uno Stato libero?
25 Aprile, Festa della Liberazione d’Italia. Una data importante da ricordare, nonostante il nostro Paese avrebbe bisogno di una nuova azione di liberazione: quella della malapolitica, i poteri sovrannazionali, le cupole che non rendono la stampa libera. Tre grandi problemi che possiamo considerare i veri “-ismi” del Bel Paese, considerato come influenzano negativamente questo Stato e soprattutto i tanti italiani che ci vivono.
Il 25 Aprile e la necessità di liberare ancora l’Italia
Partiamo da una considerazione: giusto ricordare la liberazione dal Fascismo e dal Nazismo. Oggi realmente c’è un pericolo al ritorno di certe nostalgie politiche e totalitarismi? Oggettivamente, almeno l’Europa e l’Occidente sembra andare in un’altra direzione. Se un orientamento ci deve spaventare, forse è quello legato alle direttive della Commissione Europea e le politiche partorite in seno a Bruxelles.
Le direttive che, almeno oggi, vogliono spiegarci come vivere, cosa mangiare, di come sia necessario ospitare migranti a corrente alternata. Le direttive che provano a sbriciolare il nostro Made in Italy, provando a sabotare le nostre eccellenze enogastronomiche tra vini e prodotti alimentari di altissima qualità. Forse in questo senso dovremmo spaventarci, forse in una dimensione che appare solamente agli occhi degli addetti ai lavori in campo imprenditoriale.
L’Unione Europea ci fa paura
L’Unione Europea si è dimostrata più un mostro pronto a stritolarci le ossa, piuttosto che un amico o alleato pronto a farci sentire cittadini europei prima che italiani. Perché oggi l’amicizia non può considerarsi il continuo e costante tentativo di far omologare un Paese ai diktat europei, di fatto provando in ogni occasione a mettere in piedi delle manovre per cancellare la nostra cultura: togliere i nudi nelle statue dei grandi artisti italiani, il latino dalle scuole o abolire dai libri Dante Alighieri. Piccole mosse, ma grandi danni, per omologare le nostre future generazioni a quelle di un Paese senza storia culturale, sociale e artistica.
Un nuovo 25 Aprile per l’Italia
Dobbiamo liberarci da quest’oppressione tecnocratica. Cercare il bello di sventolare il Tricolore, promuovere turisticamente i nostri luoghi da sogno tra borghi, monti e coste marittime. Anche mostrare come mangiare italiano è la cosa più bella del mondo. Di come l’Italia sia l’unica fonte di colore all’interno dei grigi Palazzi presenti Bruxelles e Strasburgo.
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