Residenti del II Municipio di Roma esausti dalla malamovida di viale Ippocrate: per i locali presenti, la notte non si dorme più fino alle prime ore dell’alba
C’è chi sarebbe pronto a scappare da viale Ippocrate, storica strada della movida universitaria a Roma. Da anni, gli studenti si riuniscono a bere alcolici ai baretti della zona, in un’area urbana che purtroppo ha sempre meno le sembianze di un luogo legato alla socialità: giovani che si ubriacano sotto le finestre degli appartamenti, invadono le corsie per il transito delle automobili col rischio di essere investiti e soprattutto urlano continuamente. Anche a notte inoltrata, col rischio di non far dormire un’intera zona.
Malamovida a Roma: la situazione di viale Ippocrate
Il problema è stato rilanciato da Andrea Liburdi, che nel periodo da consigliere in II Municipio sollevò in più occasioni il problema degli schiamazzi a viale Ippocrate. A distanza di anni, la situazione è addirittura peggiorata: i bar si sono moltiplicati, concentrandosi in pochi metri di marciapiede e nei fatti ammassando migliaia di giovani ogni sera. Un disagio che ha portato alla creazione anche di un comitato “anti-movida” sulla strada, che al momento però è sempre stato inascoltato dalle istituzioni locali.
La voce dei cittadini: “Non riusciamo più a vivere in questa zona”
Viale Ippocrate, che dista 10 minuti di passeggiata da piazza Bologna e sorge alle spalle dell’Università degli Studi “La Sapienza”, è uno storico ritrovo per tanti studenti universitari. Soprattutto quelli fuori sede, natii del Mezzogiorno e principalmente della Calabria: il baretto come punto d’incontro per rivedere compaesani, fare comunità e nuove conoscenze. Il problema è come, dietro la vita mondana, si nascondano episodi che inesorabilmente conducono al degrado uno dei quadranti cittadini più conosciuti della Capitale.
Come spiega un residente, la vita a viale Ippocrate è diventata insostenibile. Se i locali dove acquistare drink sono diventati addirittura sei negli ultimi mesi, dai due del passato, il livello di sicurezza lascia a desiderare. La notte non si chiude occhio almeno fino alle 3 del mattino, quando i locali abbassano le saracinesche e centinaia di ragazzi tornano verso le proprie dimore dove sono affittuari. Tutto senza che nessuno, tra le istituzioni, passi a monitorare la zona e sanzionare chi disturba la quiete pubblica nelle ore notturne.
Malamovida a Roma: la zona invivibile per le persone anziane
La zona di Viale Ippocrate è diventata un problema per residenti ed esercenti locali, considerato come la baldoria in più occasioni si è trasformata anche in atti di vandalismo contro muri, portoni o vetrine. Le persone più penalizzate da questo fenomeno però sono gli anziani, che vorrebbero poter dormire sonni tranquilli e non sognare di dover cambiare casa per condurre una vita normale. Un cittadino, negli ultimi mesi, ha firmato tre esposti alle forze dell’ordine sui fenomeni di malamovida sotto la propria finestra: la persona ha gravi problemi di salute, con l’impossibilità di dormire che ha peggiorato ulteriormente le condizioni cliniche.
Viale Ippocrate è diventato un problema immobiliare
Come ci spiega il residente, in più occasioni ha valutato l’opzione di vendere la propria casa e trasferirsi magari in un’area più tranquilla a poche centinaia di metri. Un progetto stroncato dalle condizioni immobiliari di viale Ippocrate, che proprio per la movida ha visto un ribassamento del valore delle case: il suo appartamento, nelle settimane scorse, aveva toccato una svalutazione di circa il 20% sul prezzo che potenzialmente dovrebbe essere di mercato.
Un gap che, per molti nuclei familiari, è diventato una condanna. Prendere una nuova casa significa, oltre a vendere l’immobile su viale Ippocrate, investire ulteriori 120 mila euro più per arrivare spesso a una casa più modesta della precedente. Un progetto d’investimento reso ancora più complesso, considerato come le banche non concedono solitamente dei mutui alle persone ultra-settantenni proprio per gli elementi di rischio nel restituire le cifre pattuite. Una condizione che, nella pratica, condanna i residenti a diventare spettatori passivi di notti brave nella zona e all’insegna del degrado.