Si svolgerà a marzo nei locali dell’Ex Lavatoio di Roma la mostra Numeri e Carezze, degli artisti Caterina Ciuffetelli e Paolo Di Nozzi
Si chiama Numeri e Carezze la prossima programmazione artistica che prenderà piede nel cuore di Roma. A pochi passi dal lungotevere, gli artisti Caterina Ciuffetelli e Paolo Di Nozzi daranno vita a una propria doppia esposizione personale. Un percorso creativo dove si viaggerà sulle note dell’immaginario creativo delle due personalità, in un’esperienza visiva che mette a confronto due concezioni diverse, ma vicine, di fare arte.
La mostra Numeri e Carezze di Caterina Ciuffetelli e Paolo Di Nozzi
L’esposizione che verrà inaugurata nella giornata di sabato 15 marzo alle 17:30, ideata e curata da Roberto Gramiccia, prenderà vita all’interno del quartiere Flaminio. Sarà infatti ospitata dall’Associazione Culturale Lavatoio Contumaciale di piazza Perin Del Vaga 4, in un’area dove storicamente si respira arte e soprattutto la creatività di quegli artisti che hanno avuto la possibilità di esporre al proprio interno. Fondata all’inizio degli Anni ’70 da Tomaso Binga (nome d’arte di Bianca Pucciarelli Menna) in collaborazione con il critico d’arte Filiberto Menna, oggi la realtà è diretta da Grazia Menna.
Cosa sappiamo della mostra?
“Numeri & Carezze” è un titolo solo apparentemente bizzarro. Il curatore della mostra, infatti, con questo termine vuole trovare la sintesi in due parole di modi distinti di concepire l’arte. Nel concreto, andare a sintetizzare l’universo di senso dove si collocano e traggono linfa gli immaginari creativi di Caterina Ciuffetelli e Paolo Di Nozzi. Ecco che le pareti dell’Ex Lavatoio, per l’occasione, diventano il teatro di una scena armoniosa: un’esperienza che si muove tra i lavori bidimensionali della Ciuffetelli e le tre dimensioni spaziali presenti nelle opere di Di Nozzi.
Un’esperienza artistica pronta a colpire profondamente il pubblico, restituendo un insieme di compenetrazioni tra anime e visioni: la “geometria sentimentale” di Caterina Ciuffetelli dialoga col “poverismo barocco” di Paolo Di Nizzi, creando un solco nel percorso per la ricerca di una verità misconosciuta: la materia e lo spirito, come la razionalità e il sentimento, non sono realtà in competizione tra loro ma bensì delle facce di un’unica medaglia.

Le parole di Roberto Gramiccia sull’esposizione “Numeri e Carezze”
La mostra che prenderà vita all’Ex Lavatoio è stata commentata dal curatore Roberto Gramiccia: «Numeri, infatti, è lemma che individua i territori sconfinati della certezza matematica, quella che nella nostra tradizione greca viene fatta risalire ad Archimede ma che ha origini ancora più antiche e provenienza molto più a Oriente rispetto all’area del Mediterraneo e della Magna Grecia. Quello dei numeri è il mondo che fa riferimento a quella razionalità calcolante che informa di sé, oggi più che mai, il pensiero unico, prono di fronte alle logiche di un universo fatto di fredde cifre, di mercato e di tecnologia».
«Carezze invece è parola che allude a una polarità opposta – spiega Gramiccia –. Quella che si riconduce alle province dell’incertezza amorosa, dell’eros, del sentimento, del coraggio e della tenerezza che reca conforto a quella debolezza che trae origine dalla fragilità umana rassegnata. La carezza richiama alla mente il gesto della madre verso il bambino o dell’amante verso l’amata. Simbolo in entrambi i casi di energie primordiali. Ma sciocco sarebbe pensare che nel pensiero razionale il “cuore” non abbia cittadinanza, come insegnano le attuali neuroscienze».