I cittadini di Ostia Ponente sono esausti: completamente abbandonate le aree verdi di via Aristide Carabelli, tra erba incolta e marciapiedi impercorribili
Ostia brutta e abbandonata. E’ un sentimento che sta sempre prendendo più piede nel territorio ostiense, coi residenti che puntano il dito contro l’Amministrazione del X Municipio di Roma Capitale soprattutto per la gestione del verde pubblico. In una situazione di degrado che tocca tutto il Litorale Romano, una fotografia lampante dello stato delle cose lo troviamo coi giardini di via Aristide Carabelli: spazi verdi con l’erba incolta e i marciapiedi divorati dai dissesti o gli eterni cantieri stradali.
Le aree verdi invivibili di Ostia Ponente
Un incubo sotto gli occhi dei residenti che vivono lungo via Aristide Carabelli e via Costanzo Casana. Basta affacciarsi dai balconi presenti all’altezza dell’incrocio tra le due importanti strade di Ostia Ponente, per vedere delle aree verdi completamente lasciate all’abbandono e che ormai da anni sono diventate una nuova location per i giacigli dei senzatetto. Un fenomeno più volte denunciato dai residenti, senza che l’Amministrazione del presidente Mario Falconi abbia fatto nulla per risolvere concretamente la problematica.
Un brutto spettacolo fuori dalla finestra
Affacciarsi significa vedere più aree verdi lasciate allo sbando. Si tratta in particolare di quella che, per il Comune di Roma Capitale, è l’area cani tra via Danilo Stiepovich e via Costanzo Casana, peraltro erroneamente attribuita al Giardino Alberto Giaquinto. Pur se dedicata ai “quattro zampe”, l’area è pericolosa per gli animali grazie alla presenza di forasacchi, erba incolta o cocci di vetro. Eventi dove il Comune è intervenuto, almeno negli ultimi anni, molto raramente: manutenzione che, anche se in maniera approssimativa, è stata effettuata solamente da un piccolo gruppo di residenti della zona.
I marciapiedi dissestati
Un’altra ferita aperta in questo quadrante di Ostia Ponente, sono i marciapiedi che costeggiano l’area cani. Completamente distrutti dai dissesti, su cui il Comune non è mai intervenuto. Problematiche create non solo dall’emersione delle radici degli alberi in quel quadrante, ma anche dai cantieri dei vecchi lavori fognari che non sono mai stati ultimati. Situazioni che, orientativamente, vanno avanti addirittura da più di un decennio.