Monitor spenti a bordo delle metropolitane di Atac e Cotral a Roma: ecco il danno economico per le due aziende sul piano delle pubblicità
Nuovo colpo di fioretto del Comitato Pendolari della Roma-Lido, che nuovamente tocca con grazia un altro grande problema dei gestori al trasporto pubblico cittadino e regionale: Atac e Cotral. Con aziende sempre più vicine al default finanziario, l’ultimo studio tecnico mostra come le due realtà abbiano bruciato almeno 300 mila euro di potenziali incassi negli ultimi anni. Soldi che non sono entrati dalle pubblicità, che potevano essere trasmesse tranquillamente da quella moltitudine di monitor pensili perennemente spenti.
La mancanza d’introiti pubblicitari per Cotral e Atac
Se a Roma impazza la soluzione dell’aumento del biglietto per risistemare i conti di Atac, un attento studio evidenzia come il problema potrebbe essere cavalcato anche non mettendo le mani in tasca all’utenza. Oggi sopra le teste dei viaggiatori, quando viaggiano sulle metropolitane romane, giacciono dei monitor pensili: quasi tutti per la maggior parte spenti. Schermi costati alle casse delle aziende al trasporto, senza che le due realtà spesso sappiano cosa farne concretamente. Eppure avrebbero un ruolo importantissimo: dare informazioni all’utenza.
La funzione commerciale dei monitor
I monitor sono un importante mezzo nelle mani di Cotral e Atac, perchè possono trasmettere delle informazioni verso i pendolari: notizie di pubblica utilità, news di attualità, promozione di prodotti e servizi commerciali. Proprio dagli ultimi due, ovvero la pubblicità, le due aziende potrebbero creare un proprio tesoretto: 1.500 euro mensili per uno spot da 30 secondi (come avviene nelle altre grande città italiane), che per 80 monitor frutterebbero una somma intorno ai 100 mila euro l’anno.
Come funzionerebbe sulla Roma-Lido?
Formuliamo l’ipotesi che il piano pubblicitario sia inserito sulla linea Roma-Lido, dove compaiono i maggiori casi di monitor spenti. Ogni CAF ha 24 schermi pensili, per un totale di 220 all’interno di nove treni in servizio. Un numero esorbitante, che secondo gli studi del Comitato Pendolari si stimerebbe intorno a una cifra di 300 mila euro annui. Tutto ciò senza contare l’installazione di ulteriori schermi simili, che potrebbero essere piazzati sulle banchine delle attuali 14 fermate, più l’imminente neo-stazione di Acilia Sud – Dragona.