Intervista a Giancarlo Laino (Fratelli d’Italia): “Sulla stazione di Giardino di Roma, alcune persone e partiti prendono dei meriti che non sono loro”
La stazione ferroviaria di Giardino di Roma, oltre a essere un servizio utilissimo per i residenti di questo quartiere, negli ultimi anni è risultato essere anche un tema che concentrava attorno forti interessi. Non solo di tipo economici, vista la costruzione urbana, ma anche legati a dirette o indirette rivendicazioni di una sfera politica. Questo ha permesso a diversi cittadini, nel tempo, di esprimersi sulla vicenda e interagire anche con le istituzioni della Città Eterna e la Regione Lazio: parlavano però a pieno titolo di questa tematica? Secondo Giancarlo Laino, residente e attivista in questo quartiere del X Municipio, assolutamente no: ora ci spiegherà i motivi della sua posizione in quest’intervista.
Il progetto della stazione ferroviaria a Giardino di Roma: la verità di Giancarlo Laino
Da anni attorno al caso della stazione di Giardino di Roma, si è creato un fitto fenomeno di rivendicazioni politiche e persone che tendono a sottolineare meriti sull’avvio della costruzione urbana. Qual è la verità attorno a questa faccenda? Crede che qualcuno stia prendendo dei meriti non propri per obiettivi politici su Roma e il X Municipio?
Giancarlo Laino – “Viviamo in una società social dove i “like” delle persone “virtuali” esaltano i “post” degli “showmen politici” e delle loro “associazioni” amiche. D’altronde gli showmen, pur di attirare consenso, riempiono i social, i giornali e telegiornali locali d’interviste. E per questo fenomeno di rivendicazioni mi sono sempre posto la domanda: ma loro prima dov’erano? Cosa hanno fatto quando erano in maggioranza? Se in questi anni le varie maggioranze, che si sono susseguite, si fossero attivate per tempo, la stazione avrebbe avuto un altro iter amministrativo.
Invece, hanno atteso l’iniziativa, nel 2018, del circolo Giardino di Roma che chiedeva la costruzione della stazione nel quartiere. Grazie all’ex consigliere Capitolino Andrea De Priamo, che ha creduto e sostento la richiesta di un quartiere, è stato ripreso l’iter istituzionale. Per fortuna, si può dire, che solo grazie ai 5.000.000,00 di euro stanziati dall’intervento n.103 del PNRR Giubileo 2025, dall’attuale governo, si potrà costruire la stazione in questa zona.
Posso solo ricordare la mozione 143 del 16 settembre 2014 ove l’allora maggioranza chiedeva il vincolo di euro 1.187.850.87 (versati al Comune il 2 luglio 2014 del Consorzio Lavori Giardino di Roma quali oneri di urbanizzazione secondaria) per la realizzazione di un “Centro Sociale”. Perché, nel 2014, quei soldi non sono stati, invece, vincolati per la costruzione della Stazione in questa zona?”
Gli interessi politici sulla fermata metropolitana del X Municipio
Tanti partiti rivendicano meriti attorno alla costruzione ferroviaria che sorgerà su Giardino di Roma: chi c’era realmente al fianco dei residenti che chiedevano tale servizio?
GL – “Tanti partiti, in particolare quelli di maggioranza, hanno cercato e cercano di prendersi la paternità di questo duro lavoro iniziato nel 2018 dall’allora consigliere capitolino Andrea De Priamo e dall’allora consigliere regionale Fabrizio Ghera. Sono stati presentati interrogazioni e mozioni in Campidoglio e grazie alla mozione 103 del 2018 sono stati vincolati, prima, euro 1.187.850.87 somma versata all’Amministrazione Capitolina il 2 luglio 2014 e poi euro 2.400.000,00 relativi all’istanza di Piano Casa in itinere. In sostanza, nelle casse del Comune di Roma ci sono euro 3.587.850.87. Ora, dove sono finiti questi soldi? Cosa ci deve fare l’attuale maggioranza con questi soldi? Il Quartiere avrebbe bisogno di un centro per gli anziani, di una piazza quale punto di aggregazione, di campi sportivi polivalenti per i ragazzi. Ecco, questi soldi potrebbero essere impiegati per questo. Forse la Commissione Trasparenza e Garanzia del Comune di Roma potrebbe fare luce su dove sono finiti i soldi vincolati dalla delibera n.16 del 2020 (verbale 10). Ricordo che sono passati quattro anni dalla delibera e ancora dal Campidoglio nessuna notizia”.
Chi ha seguito l’evoluzione attorno allo spazio ferroviario di Giardino di Roma sulla linea Roma-Lido?
Da un mese abbiamo letto le documentazioni, protocollate tra Comune di Roma Capitale e Regione Lazio, che la vedono centrale in qualità di cittadino che si è attivato per interessarsi alla creazione di questa stazione ferroviaria sulla linea della Roma-Lido (attuale MetroMare). Quali consiglieri l’hanno aiutato di più in questo percorso?
GL – “Quale referente del Circolo Giardino di Roma, l’aiuto ed il sostegno non è mancato sia dai residenti che chiedevano da circa 20 anni la costruzione della stazione, prevista nel piano regolare, sia dai consiglieri municipali, comunali, regionali e parlamentari che hanno ascoltato le richieste che pervenivano da un quadrate di circa 30.000 residenti; demoralizzati, oramai, dal traffico quotidiano, vista la carenza di infrastrutture. Ringrazio l’amico Fabrizio, l’amico Luciano e l’amico Andrea che hanno sostenuto e continuano a seguire l’evolversi della situazione. È stata come una partita a scacchi: ad ogni mia mossa, gli avversari e le loro associazioni “amiche”, pur di non perdere il consenso, inseguivano tutti i documenti presentati in Municipio, Campidoglio e Regione, con post sui social per rivendicare la paternità e per far vedere di essere stati gli artefici. Ricordo, sempre, che nel 2014 l’allora maggioranza al Comune di Roma, con la mozione 143 del 16 settembre 2014 , preferì vincolare i soldi per la costruzione di un centro sociale anziché l’edificazione della stazione”.
L’utilità di una simile struttura urbana sulla MetroMare
La stazione di Giardino di Roma, come menzionato da diverse testate locali, è un servizio che andrà ad aiutare tutto il quartiere. Perché ha iniziato questa battaglia sul servizio ferroviario nella zona e come aiuterà i residenti negli anni a venire?
GL – “La carenza di infrastrutture ha amplificato, notevolmente, le problematiche della mobilità in questo quadrante di circa 30.000 residenti. La costruzione della stazione potrebbe alleggerire il problema. Se poi, si riuscisse a riprendere il progetto del sottopasso tra via di Malafede e via Cristoforo Colombo, si potrebbe migliorare ulteriormente la mobilità e la “salubrità” quotidiana di noi poveri mortali”.